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Il loco di Foz Coa

Arrivata a Vila Nova de Foz Côa, la Viaggiatrice ha pensato che sarebbe stato meglio scappare immediatamente. Ma da quelle parti non c'era assolutamente niente e l'unico alloggio rurale decente era al completo. Inoltre era in viaggio da molte ore ed erano ormai le otto e mezza di sera. L'hotel di Vila Nova de Foz Côa non ha niente di caratteristico, è un anonimo hotel per viaggiatori di commercio, però ha un numero sproporzionato di camere. Meditando sulla misteriosa motivazione di questa straordinaria vocazione all'ospitalità la Viaggiatrice si è incamminata verso il centro per calmare la fame e soprattutto la sete: era stata una giornata molto calda e si sentiva disidratata. La scelta del ristorante non è stata difficile: due sono i ristoranti del centro di Foz Coa e uno dei due sta rispettando il giorno di chiusura settimanale. Nell'attesa del riso col pesce, la non totalmente sprovveduta Viaggiatrice ha notato che per le strade si parlava solo francese e ha formulato una logica ipotesi secondo la quale l'hotel servisse ad accogliere i molti portoghesi emigrati in Francia, che tornano al paese per le vacanze estive.
L'attesa dell'arroz è stata così lunga che si è avviata una conversazione con la coppia affabile che sedeva al tavolo a fianco. Jorge, dopo un paio di birrette, aveva la lingua ben sciolta e pian piano ha confessato alla Viaggiatrice cose probabilmente inconfessabili, come accade sovente con persone incontrate per caso che non si rivedranno mai più. Jorge ha cerchiato con la matita molti luoghi di interesse sulla cartina della Viaggiatrice. Prima di tutto riteneva imperdonabile essere arrivati fin là e non visitare il nuovissimo museo della preistoria. E in effetti, ha pensato in cuor suo la Viaggiatrice, difficilmente nella vita avrebbe fatto ritorno a Vila Nova de Foz Coa.
Jorge, appassionato di storia locale, era un fiume in piena di informazioni turistiche sul Portogallo, nonostante i tentativi della sua amica di contenere la sua logorrea. Secondo lui, la Viaggiatrice avrebbe dovuto prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di trascorrere una seconda notte nella sua amata Foz Coa, approfittando per visitare tutti i castelli che sorgono come funghi in quella zona di frontiera. La Viaggiatrice ha fatto finta di pensarci un po' su, La notte porta consiglio, ha detto in italiano, tanto ci capiamo: È o mesmo. Però poi è andata a dormire e non ci ha riflettuto nemmeno un nanosecondo.
La Viaggiatrice non ha visitato nemmeno il parco archeologico, dicendo addio forse per sempre ad alcune delle più importanti incisioni rupestri del Paleolitico esistenti al mondo. Non si è lasciata tentare né da Castelo Rodrigo né da Almeida, né da Freixo de Espada a Cinta né da Pinhel, pensando, Grazie Jorge, sei stato di grande aiuto ma non hanno tutti i torti quelli che ti chiamano il "loco" di Foz Coa, a dirla tutta.

Racconto di viaggio "C'ERA UNA VOLTA... IN PORTOGALLO"  

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