- Categoria: Racconti in Asia centrale e Caucaso
Il Kazakistan è uno degli Stati più grandi e meno densamente popolati del mondo. Il suo territorio fu storicamente abitato da popoli nomadi di stirpe turcica, a metà del XIX secolo entrò a far parte dell'Impero russo, finché non fu inglobato nell'Unione Sovietica. Nel 1991 fu l'ultima repubblica a dichiarare l'indipendenza da Mosca, oltre ad essere l'unica in cui la nazionalità titolare non rappresentava la maggioranza della popolazione. Oggi occupa una posizione strategica tra Russia, Cina e Medio Oriente, la sua identità etnica si è molto rafforzata e rappresenta un modello equilibrato per il mondo musulmano.
Questo viaggio è iniziato nell'incredibile Mangystau, dove la natura si è divertita a creare delle opere d’arte, è proseguito nella provincia di Shymkent, dove mi sembrava di essere tornata in Uzbekistan, ed è terminato nell’ex capitale Almaty, una città cosmopolita circondata da paesaggi alpini.
Viaggio nel Turkestan, il cuore continentale dell’Asia, ancora in assestamento dopo quasi trent’anni di indipendenza dall’Unione Sovietica.
Per l’Uzbekistan è un periodo di cambiamenti, in cui uno dei regimi più autoritari del pianeta sembra che stia lentamente compiendo passi avanti verso un timidissimo riconoscimento dei diritti umani e la fine dell’isolamento internazionale. Dalle lande desolate dell’antica Corasmia alla fruttifera valle di Fergana, passando per le gemme della mitica via della seta, ha apparecchiato per le comitive di anziani turisti tavole imbandite con coreografici piatti di uva e albicocche, spettacolari madrase decorate e minareti ricoperti maioliche turchesi, chilometri di tessuti ricamati e seta, più o meno di pregio.
Il Kirghizistan invece, terra di pastori nomadi e cavalli selvaggi, non aveva nessun monumento storico da dare in pasto ai restauratori sovietici e ancora oggi presenta al visitatore una facciata antropizzata fatta di orribili palazzi di cemento e vecchi simboli arrugginiti. Ma tanto la sparuta compagine di backpacker di etnia caucasica che lo visita è interessata soltanto al trekking nelle spettacolari montagne, alle passeggiate a cavallo e all’ospitalità nelle yurte estive; della bruttezza del paese, della rozzezza del popolo e dei monotoni pasti se ne sbatte.
La Georgia e l'Armenia sono due piccoli Stati caucasici, simili ma allo stesso tempo diversissimi tra loro. Intraprendendo l'utile lettura di questa mini-guida, conoscerete le usanze dei relativi popoli e comprenderete come mai amano così tanto l'Italia. Imparerete tutti i segreti per spostarsi da un posto all'altro evitando gli armenti e per sopravvivere una settimana in Georgia senza finire le giornate troppo ubriachi. Capirete inoltre perché è fondamentale scegliere bene i propri compagni di viaggio quando si visitano Paesi dotati di montagne.