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Il Parco Nazionale di Peneda-Gerês

Il Portogallo ha un unico Parco Nazionale, questo la viaggiatrice lo aveva letto prima della partenza. Esso è collocato all'estremità settentrionale del Paese e costeggia per molti chilometri il confine con la Spagna. La viaggiatrice, decisa a raggiungerlo per trascorrere una giornata all'aria aperta, ha fatto una robusta colazione, genuina e casalinga, poi ha attraversato la limitrofa Ponte da Barca, che sfoggia un altro ponte medievale, e infine Arco de Valdevez, la vera porta d'ingresso del Parco Nazionale. Quindi si è avviata verso quell'area che comprende i comuni di Soajo e Lindoso, consigliata all'ufficio centrale del Parco per la sua autenticità e la natura selvaggia: contadini e pastori mantengono ancora vive le loro tradizioni, le avevano detto mentre disegnavano premurosamente sulla mappa l'itinerario da percorrere in auto.
In realtà, a parte quel po' di natura che era sì selvaggia ma anche, bisogna dirlo, per niente lussureggiante anzi proprio riarsa dall'afa agostana, e a parte questi granai a forma di palafitte di pietra chiamati espigueiros, di vive tradizioni ne ha viste ben poche, anzi proprio nessuna, anche perché si è persa in quell'infinita e deserta finta montagna, e ha sbagliato strada ritornando in pratica al punto di partenza: Arco de Valdevez, la porta del Parco Nazionale.
Percorrere da capo la strada alla ricerca di quell'autenticità presunta e di quegli sparuti contadini e pastori che, se mai c'erano, sicuramente stavano smadonnando e sudando sotto il sole cocente, non allettava la viaggiatrice, che ha deciso di passare al piano B: l'itinerario tra Caldas do Gerês e Portela do Homem, che prevede una piccola deviazione in territorio spagnolo. Finalmente, dopo diverse frustranti ore di macchina, è potuta scendere e ha seguito le decine di bagnanti che si avviavano verso non si da dove, scoprendo poi che si avviavano verso una piscina naturale di colore verde, dotata di un'acqua gelida nella quale si potevano effettuare dei tuffi molto scenografici che, per la cronaca, la viaggiatrice non ha avuto il fegato di compiere.
Se contiamo anche una non brevissima passeggiata lungo il corso del fiume semi-secco e un piacevole panorama sulla strada del ritorno, l'idea generale che la viaggiatrice si è fatta del Parco Nazionale di Peneda-Gerês non si può considerare, alla fine, del tutto biasimevole.

Racconto di viaggio "C'ERA UNA VOLTA... IN PORTOGALLO" 

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