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Credo tanto, credo a tutto
Dopo una bella e stancante giornata tra le verdi montagne del Caucaso e i suoi villaggi arroccati a più di duemila metri, mi trovo nel centro storico di Baku, seduta a bere finalmente una birra ghiacciata al tavolo di un bar. Accanto a me si siede un trentenne dalle fattezze presumibilmente locali, il quale ordina del tè e la shisha da fumare. Quando mi vede preparare una sigaretta di tabacco mi chiede (come spesso accade) di dove sono e poi mi comunica che è dei Paesi Bassi.
Quando gli faccio notare che parla la lingua locale, ammette che è originario di qui e che è in visita ai parenti. Per una serie di collegamenti che capitano quando si parla del più e del meno, viene fuori che è un creazionista, convinto per esempio che nel lontano passato davvero gli esseri umani vivessero molto più a lungo (centinaia di secoli, come dice l'Antico Testamento). Di fronte al mio malcelato scetticismo mi chiede: Do you BELIEVE in evolutionism? Io ovviamente confermo, così mi racconta l'aneddoto seguente: un bambino chiede ai genitori da dove ha avuto origine l'essere umano; la mamma dice dalle scimmie, il papà da Adamo ed Eva; il bambino piange perché non ha ricevuto una risposta chiara e univoca, allora il papà gli dice: La famiglia di tua madre discende dalle scimmie, la mia da Adamo ed Eva.
Ora, è vero che in un treno notturno kazaco ero quasi riuscita a convincere un avvocato di Shymkent che la democrazia è meglio dell'autoritarismo, ma quando si tratta di credenze religiose ognuno ha la sua visione, come dimostra l'efficace aneddoto di cui sopra. Se non fosse che poco dopo mi fa: Do you BELIEVE in covid? E poi, incredibilmente: Do you BELIEVE in homosexuality?
Eh già, caro il mio Said, io credo tanto, credo a tutto.
Nel tour di Guba avevo conosciuto questa turista di origine venezuelana che abita da molti anni in Ungheria, con la quale – per una fortuita coincidenza – ho preso lo stesso volo notturno Wizzair per Budapest. Quando mi ha detto che molti venezuelani in Ungheria amano Orban mi sono sorpresa, conoscendo la poca simpatia che il premier magiaro riserva agli immigrati. Ma poi ho capito che viviamo in un mondo assurdo dove una donna colta e assolutamente liberale come lei si considera conservatrice e apprezza l'attuale governo autocratico ungherese solo perché, da una parte, nutre una forte avversione nei confronti del comunismo reale e di Maduro, dall'altra combatte con estrema convinzione una cosa che non esiste: il "gender" nelle scuole.
Racconto di viaggio completo "AZERBAIGIAN: LA TERRA DEI FUOCHI"